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L’ARTE DEL MASSAGGIO

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FABIO SCOTINI MASSAGGI FIRENZE

Abbandonarsi ad un massaggio fatto ad arte dona uno stato di benessere  completo, ed il suo effetto positivo si riflette  sui pensieri e sulle azioni a distanza di giorni .

 

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MASSAGGIO DEL CAMBIAMENTO

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Bagno a Ripoli . Firenze sud.

LA CURA MODERNA : tornare alle origini

TRATTAMENTO E TERAPIA UNIVERSALE

La storia del massaggio si perde nella notte dei tempi e il suo utilizzo per lenire il dolore, la sofferenza o per eliminare la fatica e rilassare

è probabilmente precedente a qualsiasi altra tecnica di cura, la prima forma di terapia mai utilizzata dall’uomo.
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L’istinto ha portato naturalmente qualsiasi uomo primitivo a utilizzare il massaggio come metodo terapeutico proprio per la sua azione analgesica e

lenitiva del dolore: si trovano prove del suo utilizzo in praticamente tutti gli angoli del mondo, ma è probabilmente in Cina che si trovano i più

antichi documenti e trattati sulle tecniche manipolative.

L’Ayurveda, scienza indiana, utilizza tra i suoi mezzi, tra cui l’alimentazione e lo yoga, il massaggio per mantenere e ritrovare il proprio
benessere ed equilibrio psico fisico, come anche la medicina tradizionale cinese vede il massaggio tra i suoi migliori mezzi per combattere dolori
e malattie e per fare prevenzione, tra cui troviamo anche la riflessologia plantare.
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Anche la Thailandia integra nelle proprie pratiche mediche le tecniche manuali, mentre in Nepal da millenni vengono massaggiati i neonati, come
primo contatto d’amore, per aiutarli nello sviluppo psicomotorio, oltre a favorirne il riposo; inoltre anche il massaggio delle donne in gravidanza
aiutava nella tonicità e nel posizionamento ottimale degli organi interni e dell’utero.

Il percorso e l’evoluzione del massaggio è durata migliaia di anni fino a quanto i progressi della medicina moderna e della tecnologia non sono
riuscite ad accantonare quelle che fino al XX secolo era la prima forma di cura.
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Fino a qualche anno fa i popoli considerati civilizzati si sono trattati praticamente solo con l’uso di farmaci, ma negli ultimi tempi è stato
riscoperto il valore terapeutico del contatto umano e dei suoi benefici, che sta vivendo in questo modo un momento di ascesa molto intenso.

Il motivo di questa rinascita è da ricondursi alle condizioni estreme di stress che viviamo ogni giorno e alle situazioni, gli impegni e le
responsabilità che ci impone la nostra società attuale.

Dopo anni anche le ricerche scientifiche hanno dimostrato come il massaggio sia una terapia efficace in molto discipline, sia nella riabilitazione,
sia nella prevenzione che in ambito sportivo ed estetico.

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Se sei interessato ad approfondire l’argomento leggi anche l’articolo sul: massaggio.

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RINFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO

SVEDESE E NON SOLO :
il massaggio rinforza
il sistema immunitario

Non solo rilassa e genera benessere: il massaggio sarebbe anche in grado di stimolare il sistema immunitario, rendendo l`organismo più forte contro malattie e infezioni di diverso tipo. A sostenerlo uno studio pubblicato su Journal of Alternative and Complementary Medicine dai ricercatori del Dipartimento di psichiatria e Neuroscienze comportamentali del Cedar-Sinai Medical Center Los Angeles (California, Usa) guidati da Mark Rapaport, secondo cui i massaggi, se vigorosi al punto giusto, sarebbero in grado di diminuire i livelli degli ormoni legati ad aggressività e stress e potenzierebbero l`attività dei linfociti, migliorando le prestazioni del sistema immunitario e riducendo i livelli di citochine infiammatorie.

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Lo studio è stato condotto su due gruppi di adulti statunitensi, uno formato da 29 persone sottoposte a sessioni di 45 minuti di massaggio svedese – piuttosto vigoroso, usato anche dagli sportivi per il recupero muscolare – e altre 24 sottoposte a massaggi della stessa durata, ma molto più leggeri.

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Dei volontari sono stati analizzati campioni di saliva e sangue prima, durante e dopo i massaggi: ed è emerso che coloro che avevano ricevuto il massaggio svedese hanno fatto registrare, insieme a un aumento dei linfociti, una significativa diminuzione dei livelli dell`ormone arginina vasopressina (collegato al comportamento aggressivo), del cortisolo (ormone dello stress) e delle citochine (proteine infiammatorie che vengono stimolate dai globuli bianchi).
di Miriam Cesta

CONTRATTURE MUSCOLARI… MEGLIO PREVENIRLE !!!

COS’E’ ?

Contrattura muscolare: contrazione involontaria, insistente e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici. Il muscolo coinvolto si presenta rigido e
l’ipertonia delle fibre muscolari è apprezzabile al tatto.

La contrattura è di per sé un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. L’eccessivo carico innesca un meccanismo di difesa che porta il muscolo a contrarsi.

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Contrattura muscolare  :   Le cause predisponenti possono essere di natura meccanica e/o metabolica ma non sono state ancora definite con chiarezza.

Ciò che si sa è che sono in qualche modo
correlate ai seguenti fattori:
mancanza di riscaldamento generale e specifico
preparazione fisica non idonea
sollecitazioni eccessive, movimenti bruschi e violenti
problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione
La contrattura è la meno grave tra le lesioni muscolari acute poiché non causa alcuna lesione anatomica alle fibre.

Ciò che si verifica è semplicemente un aumento involontario e permanente del loro tono.

I SINTOMI

Il soggetto colpito da una contrattura avverte un dolore modesto e diffuso lungo l’area muscolare interessata.
L’ipertonia viene percepita piuttosto chiaramente e l’atleta lamenta una mancanza di elasticità del muscolo durante i movimenti. La palpazione consente di apprezzare l’aumento involontario del tono muscolare e di evocare dolore soprattutto in alcuni punti (trigger point attivi).

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Il dolore è tollerabile e non impedisce il proseguimento dell’attività sportiva. Tuttavia per allontanare il rischio di complicazioni è bene
sospendere immediatamente l’allenamento o la competizione.

COSA FARE :

Anche in questo caso il riposo è la terapia più efficace. Per guarire da una contrattura normalmente sono sufficienti 3-7 giorni di stop,
che potrebbero diventare molti di più se non si rispettano i giusti tempi di recupero.
Inutile e controproducente continuare a svolgere le attività
sportive che evocano fastidio o dolore alla zona interessata.

Per accelerare il recupero sono utili tutte quelle attività che consentono di allungare la muscolatura e di favorire l’afflusso di sangue ai muscoli.

Una attività aerobica moderata abbinata a qualche esercizio di allungamento aiuta a distendere la muscolatura sia direttamente (stretching) che
indirettamente (iperemia locale).
L’ ideale sarebbe associare anche un massaggio decontratturante al termine dell’attività in modo da allentare le tensioni muscolari
ed ottenere benefici anche a livello antalgico.

Sottoporsi ad un trattamento con il TAPYNG KINESIOLOGICO, che lavorando in modo meccanico e senza ausilio di farmaci, da beneficio nell’area interessata senza causare le classiche problematiche dovute alle controindicazioni dei medicinali.

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Sicuramente utili, ma da utilizzare solo nei casi più gravi e sotto controllo medico, sono i farmaci antinfiammatori (FANS) e miorilassanti che
con la loro azione contribuiscono a distendere la muscolatura.
Tra le terapie fisiche utili per accelerare i tempi di recupero ricordiamo, l’elettroterapia, la ionoforesi e lo stretch and spray, massaggi sportivi (solo dopo il termine della fase infiammatoria).
Se la sintomatologia non scompare dopo 10 giorni di trattamento conservativo (riposo), è bene sottoporsi a visite specialistiche per accertarsi che
non vi siano lesioni muscolari ben più gravi o che il dolore non sia la conseguenza di un altro problema (sindrome miofasciale, squilibri
posturali, problemi articolari, ecc.).

CONTRATTURE E CRAMPI :

La sintomatologia della contrattura è simile a quella del crampo dalla quale differisce solo per alcuni aspetti:
per la causa di insorgenza che per i crampi è più legata a fattori energetici/metabolici
per i tempi di guarigione (molto più lunghi per la contrattura)
per il dolore avvertito (molto più violento in caso di crampi)
per le conseguenze sulla prestazione (mentre in caso di contrattura il soggetto riesce a riprendere l’attività senza particolari problemi in caso
di crampi l’interruzione è quasi inevitabile)
Spesso anche il confine tra contrattura e stiramento è sottile e può accadere che un semplice ipertono nasconda l’elongazione di alcune fibre
muscolari.

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PREVENIRE LA CONTRATTURA MUSCOLARE E’ MEGLIO CHE CURARE

La prevenzione delle contratture è rivolta all’eliminazione dei fattori
predisponenti e/o perpetuanti:

eseguire sempre un adeguato riscaldamento,

assicurarsi di essere nelle condizioni fisiche idonee per sostenere lo sforzo,

coprirsi adeguatamente nei mesi invernali e, se necessario, utilizzate pomate specifiche durante la fase di riscaldamento,

concedersi i giusti tempi di recupero e di rigenerazione,

cercare di correggere eventuali squilibri muscolari e/o articolari,

concedersi, periodicamente, massaggi specifici sulla muscolatura. In modo da mantenere una certa elasticità muscolare, garantire un costante flusso sanguigno in ogni fibra muscolare, eliminazione di tossine residue post allenamento, e l’eliminazione di ogni eventuale contrattura in fase iniziale.

 

 

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MASSAGGIO A FIRENZE

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L’ARTE DEL MASSAGGIO NELLA STORIA

Fin dai tempi più antichi una forma o l’ altra di massaggio o di imposizione delle mani è stata usata per guarire o aiutare l’essere umano.

Il ricorso al massaggio, per eliminare la fatica, alleviare il dolore,
rilassare e consentire una più facile applicazione di oli e unguenti sulla pelle,
si perde nella notte dei tempi.
PROBABILMENTE, RAPPRESENTA LA PIù ANTICA FORMA DI TRATTAMENTO MEDICO.

I primi riferimenti si trovano in manoscritti cinesi che risalgono al 2700 a.C.,
ma anche nei testi di medicina indiana, quasi 2000 anni più tardi,
questa tecnica viene consigliata per ritardare l’insorgere della fatica e,
ancora oggi, in India, praticamente chiunque è in grado di eseguirla.

Il massaggio, infatti, ha esercitato una notevole influenza sulla medicina tradizionale di tutto l’Estremo Oriente.
Gli Egiziani all’epoca di Cleopatra, che amavano farsi massaggiare dai propri schiavi immersi in vasche di acqua profumata, e gli stessi greci, risentirono di questi positivi influssi.

Per quanto riguarda i primi, il massaggio veniva considerato un’arte sacra
al pari dei vari rituali religiosi e divinatori.
Alle tecniche manuali si aggiungevano l’uso di erbe e di balsami
che avevano lo scopo di abbellire la pelle.
Omero (poeta greco dell’VIII sec. a.C.) nell’Odissea, parla del massaggio come di un trattamento per il recupero della salute dei guerrieri.

Ippocrate, famoso medico ellenico vissuto nel primo secolo a.C. lo definiva con il nome di “anatripsis” e lo consigliava come terapia fisica.
Ed è proprio con i greci che si sviluppano due diverse tecniche di massaggio: la prima riguarda il massaggio sportivo legato ai giochi, la seconda,
invece, è curativa e connessa alla medicina.

Il massaggio è essenziale anche per i romani, basti pensare alle cure effettuate agli ospiti delle terme, dove quest’arte viene utilizzata anche
per il rilassamento e le cure di bellezza. Galeno, ad esempio, medico dell’imperatore Marco Aurelio, dedicò a questa tecnica una nutrita serie di testi.

Il massaggio può lenire il dolore di un’articolazione infiammata o trasmettere una sensazione di tonicità e di benessere. Plinio, celebre naturalista romano,
si faceva regolarmente massaggiare da schiavi esperti.
Giulio Cesare, che soffriva di epilessia, attraverso il massaggio teneva
sotto controllo emicranie e nevralgie.

Durante il Medioevo il massaggio viene abbandonato: ogni forma di palpazione del corpo viene, infatti, considerata come peccaminosa.
Verrà “riscoperto” solo nel Rinascimento, per poi aumentare la sua popolarità nel XVII secolo grazie all’intervento di un medico svedese Henrik Ling che decise di codificare le diverse tecniche.

Verso la fine del XIX secolo la tecnica del massaggio cominciò ad essere usata pressoché regolarmente come trattamento di SALUTE per il corpo e per la mente.

ANTICO MASSAGGIO TERMALE ROMANO

ANTICO TERMALE LOCANDINA

L’Antico Massaggio Termale Romano® ci porta, in una sorta di trasposizione temporale,

all’interno delle terme che il popolo della Roma antica   utilizzava per ottenere relax e bellezza.
MENS SANA IN CORPORE SANO ‹… kòrpore …› (lat. «mente sana in corpo sano»).
– Notissima sentenza, tratta da un verso di Giovenale (Sat. X, 356):
Orandum est ut sit mens sana in corpore sano
(«bisogna chiedere agli dèi che la mente sia sana nel corpo sano»),
ripetuta assai spesso o assunta come motto, con significati varî e in appoggio a teorie diverse (l’esercizio fisico è condizione indispensabile per l’efficienza della facoltà
spirituale;
l’igiene mentale dev’essere sempre accompagnata da un’adeguata igiene fisica; non si deve affaticare troppo la mente nello studio a danno della salute fisica; ecc.).

Gli antichi romani sono stati gli ideatori del Wellness, avevano chiaro cosa si doveva fare per ottenere salute e bellezza e, tra i vari impegni,
v’era di certo il massaggio che aveva largo uso all’interno degli stabilimenti termali.

L’Antico Massaggio Termale Romano® era quindi un trattamento di pulizia e bellezza in uso sia agli uomini che alle donne. Infatti gli schiavi addetti al massaggio
s’occupavano ognuno di una parte di questo, chi depilava, chi raschiava, chi premeva, chi percuoteva.

E’stato necessario formulare il trattamento unendo le varie parti in un’unica sequenza che ingloba tutte le professionalità dell’epoca.
Un trattamento completo di bellezza e benessere, tradotto dallo studio di testi antichi di medici romani come Galeno e Celso.

Le manualità e i prodotti (naturali e non cosmetici) utilizzati, sono stati riordinati in base alle indicazioni del medico antico Galeno. Il
trattamento ha lo scopo di rendere bellezza alla pelle e vitalità al tono dell’umore, utilizzando particolari manualità che spaziano dalla spremitura, alla “raschiatura”, alla frizione e all’unzione.

Obiettivo del trattamento è la bellezza, il drenaggio dei liquidi in eccesso, l’elasticità cutanea, la riattivazione e stimolazione della circolazione sanguigna, a rendere la pelle compatta e tonica.

MASSAGGIO LOMI LOMI NUI (HAWAIANO) a FIRENZE

 

FABIO SCOTINI MASSAGGI SPECIALI FIRENZE

LOMI LOMI NUI FIRENZE

IL MASSAGGIO HAWAIANO LOMI LOMI NUI. E’ già da qualche anno che anche in Occidente è arrivata l’antica sapienza dei Kahuna, i maestri di quest’arte, che hanno diffuso la pratica del Lomi Lomi, in hawaiano, semplicemente “massaggio”, detto anche massaggio dell’anima o “loving hands massage”.

Lo scorrere ritmico e dolce delle onde dell’oceano; la naturale armonia di paradisi incontaminati; l’ipnotica sensualità della danza tradizionale, Hula; la grazia forte e ferma delle arti marziali locali, Lua: ogni cosa, alle Hawai, parla di sintonia tra corpo e spirito, energia e materia.

Non è certo una sorpresa scoprire che questo popolo così affascinante, così perfettamente in simbiosi con la natura e con ogni essere vivente, abbia fin dall’antichità elaborato una tecnica di massaggio teso proprio a portare relax, armonia, amore.

Amore è la parola chiave, sia dell’Aloha Spirit, sia del massaggio che alla filosofia Huna si ispira.La storiaIl Lomi Lomi Nui in passato era considerato quasi un rituale sacro, ed era sia una tecnica curativa, sia un rito che accompagnava fasi di passaggio nella vita.

Pur basato principalmente sui movimenti da eseguire, con ritmo e dolcezza, con mani e avambracci, poteva differire a seconda di chi lo praticasse. Infatti le tecniche si tramandavano di famiglia in famiglia, studiate e modificate dai Kahuna, i maestri, e quindi ogni nucleo poteva eseguire una variante leggermente diversa da quella di un’altra “scuola”.

Il massaggio esprimeva rispetto e amore per tutti gli esseri viventi, e sintonia con la creazione e lo spirito di Aloha.

Seguendo la credenza che nessuno potesse vivere felicemente in un corpo teso, i massaggiatori scioglievano le tensioni muscolari puntando anche a portare serenità all’anima, e accompagnando ogni seduta con canti e musica hawaiani.

È solo molto recentemente che i Kahuna hanno deciso di insegnare i loro segreti a un’ampia cerchia di accoliti, di fatto permettendo la diffusione del massaggio negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo.

Il Lomi Lomi viene spesso chiamato massaggio del cambiamento, perché permette di risollevarsi dal fondo per ritrovarsi in superficie, e mettersi così alla ricerca di una nuova collocazione e di nuove progettualità.

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Storia del massaggio

Storia del massaggio: il più antico e naturale sistema di cura

 

La parola massaggio sembra derivare dall’arabo “mass” o “mash” (frizionare, premere) o dal greco “masso” (impastare, maneggiare).

I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono stati riconosciuti fin dall’antichità, tanto che si può senz’altro affermare che l’arte medica abbia avuto inizio proprio col massaggio.

Nel “Kong Fou”, testo cinese del 2698 a.C., vengono descritti esercizi fisici e vari tipi di massaggio, il cui scopo era il raggiungimento di un perfetto equilibrio psico-fisico.

Nel XVIII secolo a.C., nel testo sacro L’Ayur-Veda, Brahama raccomanda ai suoi discepoli il massaggio a scopo igienico.

Anche la letteratura medica di Egiziani, Persiani e Giapponesi contiene spesso riferimenti ai benefici effetti del massaggio. Basandosi su conoscenze limitate sulle funzioni del corpo, i primi medici erano tuttavia in grado di utilizzare il massaggio in modo efficace per la cura dell’affaticamento, delle malattie e dei traumi.

Ippocrate (406 a.C.) – medico greco padre della medicina moderna – descrisse “l’anatripsis”, letteralmente “frizione verso l’alto”, come pratica più efficace rispetto allo stesso movimento effettuato verso il basso sugli arti, dimostrando di aver intuito il meccanismo della circolazione linfatica e sanguinea dimostrato poi da Harvey all’inizio del XVII secolo d.C.. Nei suoi scritti, Ippocrate confermò le virtù del massaggio dedicando alla pratica massoterapica importanti osservazioni, anch’esse confermate molti secoli dopo la sua morte. Egli scriveva “i medici devono essere esperti in molte cose, tra queste senza dubbio anche il massaggio” e, ancora, “Il rimedio è applicabile ai mali acuti come a quelli cronici e alle varie forme di debolezza, poiché queste cure hanno potere rinnovatore e rinvigoritore. Mi è spesso sembrato, mentre stavo così curando i miei pazienti, come se le mie mani avessero la singolare proprietà di estrarre i prodotti di rifiuto e le diverse impurità raccolte nelle parti malate”.

In Europa, per tutta la durata dell’Impero Romano, questa pratica è stata un elemento importante per la cura della salute, tanto da porre il “massista” sullo stesso piano del medico; e se ne parla molto nei documenti di tale periodo. Mentre in Oriente la tradizione del massaggio fu portata avanti, nei paesi occidentali il culto di questa pratica si interruppe durante il Medioevo, quando l’oscurantismo portò a disprezzare e rinnegare i bisogni del corpo e i piaceri della carne, concentrandosi esclusivamente sulla sfera spirituale (creando così una frattura nell’individuo); occorse quindi attendere il Rinascimento e il XVI secolo per assistere al ritorno del massaggio in ambito terapeutico (principalmente in Francia e nord Europa).Nel XX secolo, i grandi progressi compiuti dalla medicina convenzionale posero inizialmente in secondo piano le terapie tradizionali, che erano state praticate per secoli, così che la maggior parte della popolazione occidentale, abbagliata da ciò, fino a qualche decade fa, conosceva a stento il valore terapeutico del contatto umano.

Tuttavia attualmente il massaggio sta vivendo un momento di vigorosa rinascita, grazie a un forte bisogno di ritorno ai valori “naturali”, soprattutto come reazione alle condizioni di intenso stress e di abuso di farmaci imposti dall’attuale società. Oggi, la moderna ricerca scientifica ha definitivamente riconosciuto il massaggio come terapia efficace, definendone i meccanismi d’azione, le indicazioni e le controindicazioni cliniche. Non solo, le sempre più numerose e recenti scoperte sull’importanza di matrice extracellulare e sistema connettivo nell’intera fisiologia del corpo umano, stanno riportando coloro che sono in grado di agire profondamente su di essi (con tecniche di movimento e/o di massaggio), all’antico ruolo di primaria importanza nell’ambito della massoterapia.

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Controindicazioni e zone interdette al massaggio classico

 

Il massaggio può comportare, nei seguenti casi, l’accentuazione dei sintomi:traumi recenti (occorre aspettare riparazione tessuto),processi infiammatori acuti (di origine traumatica, infettiva o allergica),gravi flebopatie (flebiti o tromboflebiti),insufficienza cardiaca con edema agli arti inferiori (edema di natura secondaria),patologie del sistema nervoso centrale (SNC) a evoluzione spastica (in realtà più correttamente tale controindicazione è da riferirsi solo a talune manualità, in particolare a quelle che comportano un aumento del tono muscolare),gravi necrosi (per il pericolo di eccesso di eliminazione di sostanze proteiche),processi febbrili (per il pericolo di aumento della temperatura locale),neoplasie (per il supposto ma non dimostrato pericolo di diffusione linfatica delle metastasi),dermatiti o dermatosi (per il pericolo di irritazione, relativamente alle dermatiti e le dermatosi pruriginose, e di contagio, relativamente alle dermatiti infettive).

Di norma si definiscono zone interdette al massaggio (in quanto potrebbe risultare fastidioso o dannoso): tutte le salienze ossee (malleoli, cresta e piatto tibiale, rotula, grande trocantere del femore, cresta iliaca, apofisi spinosa delle vertebre, osso sacro, sterno, clavicola, scapola, gomito-olecrano) e i punti di affioramento di organi vascolari, nervosi e linfatici (cavo popliteo, cavo inguinale, cavo ascellare, cavo o fossa retro-claveolare), organi sessuali.Zone semi-interdette al massaggio, ovvero da massaggiare con particolare cautela, vengono invece considerate: la faccia antero-laterale del collo, la zona retro-auricolare, il solco tibiale e la zona anteriore del gomito.

RISCALDAMENTO MUSCOLARE prima dell’allenamento.

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Eseguire un buon riscaldamento, prima dell’attività sportiva, è fondamentale.

Durante il riscaldamento infatti, l’organismo si prepara per quello che sarà l’allenamento vero e proprio, richiamando sangue nei muscoli, lubrificando le articolazioni e rendendo più elastici muscoli e tendini.

Sarà più agevole compiere l’attività sportiva e si eviteranno strappi e stiramenti.

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La durata del riscaldamento non dovrebbe essere inferiore ai 15 minuti, e sarà costituito dall’esecuzione blanda e tranquilla di movimenti preparatori.

Oltre agli altri vantaggi enunciati, il riscaldamento consente al cuore di adattare ed incrementare la sua frequenza cardiaca in maniera graduale, sino a raggiungere quello che sarà il ritmo cardiaco in allenamento.

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Parimenti, conclusa la parte centrale dell’allenamento, prima di iniziare lo stretching, sarà opportuno eseguire esercizi a bassa intensità, finalizzati a riportare la frequenza cardiaca al suo ritmo fisiologico in maniera altrettanto graduale.

Tali operazioni divengono particolarmente importanti in quelle discipline che mantengono una costante accelerazione cardiaca, es. fondo, spinning, ecc.

Nel caso di gravosi impegni sportivi, tipici di competizioni o di discipline che stimolano in maniera predominante alcuni distretti corporei, ma anche prima di allenamenti specifici con i sovraccarichi, ad un riscaldamento generale faremo seguire un riscaldamento specifico, che interessi in modo particolare le aree muscolari ed articolari di interesse proprio della disciplina praticata.